sabato 27 febbraio 2016

27/01: Come ricorda il liceo Scafidi


Nella giornata del 27 gennaio ricorre la commemorazione delle vittime dell’olocausto. In questo giorno, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Aushwitz, mostrando al mondo non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.
Il liceo Vito Scafidi ha voluto celebrare questo giorno con una manifestazione avvenuta nella hall della scuola, con la partecipazione di tutto l’istituto.
Con l’aiuto dei Professori Gigante e Vergnano, la Professoressa Vergano e l’organizzazione di Clara Alvaro, Deborah Trucco e Federica Lombardo, la scuola si è impegnata a progettare un evento in ricordo di quel giorno, che si è svolto nell’arco della mattinata.
Durante la terza e la quarta ora di lezione, gli alunni a turno, divisi per classi, si sono sistemati all’entrata della scuola e hanno preso parte all’evento. Successivamente al discorso introduttivo della rappresentante di istituto, il gruppo musicale scolastico ha eseguito il brano “La vita è bella” di Nicola Piovani, colonna sonora dell’omonimo film di Roberto Benigni.
Alla fine dell’esibizione, è stata data la parola alla Preside, S.ra Mattiuzzo, il sindaco di Sangano, S.ra Uguess, e infine ai Professori responsabili dell’evento.
A quel punto Clara ha spiegato il significato della tradizione ebraica, nella quale per onorare i defunti e ricordare l’origine del loro popolo, usando la mano sinistra vengono deposte, al posto dei fiori, delle pietre sulle tombe. Queste restituiscono ai morti l’identità che gli era stata tolta dai nazisti. Quindi, Clara ha invitato i ragazzi ad emulare questo gesto, posando una pietra che avevano precedentemente decorato in classe, con citazioni e disegni attinenti all’argomento, sui dei teli bianchi posti nel corridoio della scuola.
Quando i ragazzi sono tornati al proprio posto, è stata letta una riflessione del filosofo Levinas, filosofo ebreo lituano di lingua francese, intrappolato anche lui nel lager nazista, tratta dalla sua opera “Totalità e Infinito”. Nel suo scritto spiega che ogni forma di totalitarismo annulla ogni differenza di identità dell’individuo, creando una società in cui domina un’unica personalità. In base a questa testimonianza Federica Lombardo ha scattato dei ritratti fotografici di ogni alunno, per poi esporli nel corridoio della scuola. Levinas, afferma che il volto di ciascuno di noi è diverso da ogni altro e questa unicità non può essere imprigionata in un sistema totalitario, perché è libera in senso assoluto.
In seguito, il coro della scuola ha intonato “Gam Gam” di Elie Botbol, che è diventata un simbolo dell’olocausto. Fa anche parte, come colonna sonora, del film “Jona che visse nella balena” di Roberto Faenza. Nel film il canto viene insegnato dalla maestra agli alunni nel lager.
Infine, la flautista intervenuta si chiama Silvia Ruffino, laureanda del conservatorio di Torino. Ha suonato musiche di Paul Hindemith (1895-1963), compositore tedesco vissuto in Germania durante il periodo nazista. La scelta dei brani eseguiti non è casuale. In quanto musica atonale, quindi "diversa" dalla tradizione musicale tedesca, fu condannata dal regime come arte "degenarata".
La manifestazione si è conclusa con il ringraziamento da parte degli organizzatori per la partecipazione degli alunni, gli insegnanti, la preside e chi ha collaborato alla realizzazione dell’evento.







Virginia BROCCHINI, II A

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