Da questo mese prende piede il progetto proposto dal professor Gigante di inserire una rubrica dedicata alle recensioni di libri ritenuti interessanti per gli studenti del Liceo Scafidi. Questo mese: "etica per un figlio".
TITOLO DEL LIBRO: “Etica per un figlio”
AUTORE: Ferdinando Savater
CASA EDITRICE: Editori Laterza
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1991
GENERE: saggio filosofico
INFORMAZIONI SULL’AUTORE: Ferdinando Savater è
stato docente di filosofia per più di trent'anni nei Paesi
Baschi e presso l'Universidad Complutense di Madrid. Noto
in
tutto il mondo per il suo libro "Etica per un figlio" è conosciuto per il suo pensiero libertario
e anticonformista. Savater dimostra che la moralità è autonomia, capacità di non
sottomettersi, amore di sé nel senso migliore del termine.
Nel 1993 Il giardino dei dubbi è stato finalista del Premio Planeta.
Nel 1999 è stato insignito del titolo di duca di Caronte e di Maestro del Real Hipódromo dal
sovrano del Regno di Redonda.
Savater oggi è uno dei maggiori intellettuali spagnoli.
TEMA DEL LIBRO: Come si può vedere dal titolo nel libro Savater affronta l’argomento
dell’ etica, materia definita da lui stesso molto importante poiché grazie ad essa si è in
grado di comprendere che cosa sia giusto o sbagliato non solo per i nostri interessi
personali, ma anche per gli interessi della collettività. Per argomentare ed esporre le sue
tesi egli usa una gran varietà di esempi tratti dalla vita di tutti i giorni, in questo modo evita
di ricorrere a termini troppo specifici e quindi di annoiare suo figlio (e i lettori) con un
linguaggio poco comprensibile.
Egli definisce l’etica come una scienza che si occupa di capire come gli uomini debbano
vivere al meglio la loro vita, affrontando i problemi a cui sono sottoposti giorno per giorno;
tuttavia la definisce una scienza differente da tutte le altre poiché per ogni individuo il
vivere al meglio la propria esistenza può essere interpretato in modi diversi, a seconda
della sua cultura, posizione sociale, modo di pensare ecc. L’unica cosa che accomuna
tutte le visioni della vita è il fatto di essere portati a compiere delle scelte quotidianamente.
Una seconda distinzione che egli opera riguarda la libertà, elaborando due modi di vedere
ben distinti fra di loro: per prima cosa noi non siamo liberi di decidere che cosa ci succede,
ma siamo liberi di decidere che cosa fare solo una volta che è successa una cosa. Il
secondo punto di vista è che l’uomo può decidere di fare quello che vuole, ma questo non
ha niente a che vedere con il fatto che ci riesca oppure no.
Una persona che agisce seguendo la propria coscienza è sempre una persona
responsabile, in quanto, se la sua scelta si dovesse rivelare sbagliata, avrebbe il coraggio
di uscire allo scoperto e ammettere il proprio errore; mentre una persona che non tiene
conto della sua coscienza, anche se riesce ad ingannare gli altri, non sarà mai in pace con
1se stesso, che è la cosa principale per vivere bene. Per curarsi bene del rapporto con gli
altri, bisogna sempre cercare di mettersi al posto dell’interlocutore. L’autore in seguito
comincia a parlare del piacere e più in particolare del sesso che, secondo il suo punto di
vista, rappresenta la forma massima di piacere che un uomo (o una donna, ovviamente)
può provare. Infatti spiega subito al figlio che non vede niente di brutto in due persone che
fanno sesso; la cosa che però non ritiene giusta è che ormai in molti che adoperano
questa forma di piacere spesso, per fare del male ad un’altra persona, senza tenere conto
dei suoi sentimenti. Savater infine riprende il discorso dell’etica, dicendo che serve anche
a farci capire che vivere è la cosa più bella che ci potesse capitare, quindi fa
indirettamente una denuncia a coloro che vogliono suicidarsi; infatti in seguito affermerà
che se dovesse scegliere fra sopportare atroci sofferenze durante la vita e morire
sceglierebbe il vivere, poiché, egli dice, il mio obiettivo è godere e non soccombere.
Dopo questi due avvisi l’autore cerca di fare un difficile collegamento fra l’etica e la
politica, anche se sotto il profilo dell’etimologia l’etica serve per farci prendere delle
decisioni che ci permettano di vivere bene e la politica deve occuparsi di organizzare la
società secondo le scelte compiute, quindi sono simili, per quanto riguarda il significato. Le
differenze invece sono che l’etica si interessa del bene del singolo, mentre la politica si
occupa del bene della collettività, quindi sotto questo aspetto sono diversissime. Inoltre
penso che questo libro valga la pena di essere letto visto che,con la sua leggerezza nello
spiegare cose difficili ad un figlio,sia molto vicino alla nostro periodo adolescenziale e
quindi facilmente comprensibile soprattutto per chi ha molti dubbi sul piacere del vivere.
INTERPRETAZIONE: l’autore scrive il suo saggio come se fosse indirizzato realmente a
suo figlio, e dunque con un linguaggio semplice e con uno stile accattivante, come si
addice ad un adulto che parla a un adolescente e che dismette idealmente i panni del
professore universitario per indossare quelli, più umili e quotidiani, del semplice padre di
famiglia: Venne acclamato come colui che aveva realizzato il vecchio sogno del pensiero
ateo e laicista: offrire un manuale di morale puramente razionale.
Savater si sofferma a lungo sulla libertà, parola chiave: “libertà è decidere, ma anche, non
dimenticarlo, renderti conto che stai decidendo”. Diventare adulti, sostiene, significa
essere capaci di inventarsi consapevolmente la propria vita.
In un altro capitolo Savater riporta l'esempio di Esaù, che nella Bibbia, tornando affamato
dal lavoro ai campi, cede la propria primogenitura al fratello in cambio di un piatto di
lenticchie: se avesse riflettuto, se si fosse fermato a chiedersi cosa voleva veramente,
Esaù si sarebbe reso conto che voleva essere il primogenito (con tutti i diritti di eredità
ecc. che ne derivavano) molto più di quanto volesse le lenticchie.
Un capitolo intero è dedicato alla morale sessuale: “secondo me il puritanesimo è in
assoluto l’atteggiamento più contrario all’etica”, rivendicando inoltre la dimensione umana,
e non animale, del piacere (sia esso sessuale, gastronomico, sportivo, culturale).
Un altro capitolo è dedicato alla politica affermando che il sistema politico desiderabile
dovrà rispettare al massimo o limitare al minimo gli aspetti pubblici della libertà umana.
Il suo pensiero è corredato da citazioni di pensatori illustri (Seneca, Spinoza, Fromm) e da
esempi tratti spesso dalla vita di ogni giorno.
2In particolare mi hanno fatto riflettere le seguenti citazioni:
“La libertà non è una filosofia e neppure un’ idea: è un movimento della coscienza che ci
porta, in certi momenti, a pronunciare due monosillabi: sì e no. Nella loro brevità,
istantanea come la luce del lampo, si dipinge il segno contradditorio della natura umana.”
“Non dobbiamo cercare di vivere a lungo, ma di vivere bene: giacché il vivere a lungo
dipende dal destino, il vivere bene dall’animo. La vita è lunga se è piena: diviene piena
quando l’animo è riuscito a procurarsi il suo bene e ad acquistare il dominio su se stesso.”
VALUTAZIONE DEL LIBRO: il libro è scritto in tecnica di monologo, indirizzato al figlio, ma
anche ad altri giovani lettori per i quali il testo non risulterà ostico e difficoltoso, è molto
semplice, direi colloquiale e non mancano ironia e battute da parte dell'autore che
umilmente si pone come padre che vuole fornire un punto di riferimento al proprio figlio o
ai figli di altri che vorranno leggere il suo scritto e non dunque come un maestro di
filosofia. Savater snocciola, uno dopo l'altro una collezione di consigli ad uso e consumo di
un adolescente. Crea una sorta di piccolo dizionario di etica per il comportamento nella
vita di tutti i giorni e per realizzare la propria felicità. Spoglia tutto dalla tv, dalle credenze,
dai miti, dalle religioni per mostrare l'etica nella sua vera e pura forma e per mostrare cos'è
una buona vita indipendentemente da chi si è. In conclusione io credo sia davvero un libro
interessante!
Alice FIORA, IV B
AUTORE: Ferdinando Savater
CASA EDITRICE: Editori Laterza
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1991
GENERE: saggio filosofico
INFORMAZIONI SULL’AUTORE: Ferdinando Savater è
stato docente di filosofia per più di trent'anni nei Paesi
Baschi e presso l'Universidad Complutense di Madrid. Noto
in
tutto il mondo per il suo libro "Etica per un figlio" è conosciuto per il suo pensiero libertario
e anticonformista. Savater dimostra che la moralità è autonomia, capacità di non
sottomettersi, amore di sé nel senso migliore del termine.
Nel 1993 Il giardino dei dubbi è stato finalista del Premio Planeta.
Nel 1999 è stato insignito del titolo di duca di Caronte e di Maestro del Real Hipódromo dal
sovrano del Regno di Redonda.
Savater oggi è uno dei maggiori intellettuali spagnoli.
TEMA DEL LIBRO: Come si può vedere dal titolo nel libro Savater affronta l’argomento
dell’ etica, materia definita da lui stesso molto importante poiché grazie ad essa si è in
grado di comprendere che cosa sia giusto o sbagliato non solo per i nostri interessi
personali, ma anche per gli interessi della collettività. Per argomentare ed esporre le sue
tesi egli usa una gran varietà di esempi tratti dalla vita di tutti i giorni, in questo modo evita
di ricorrere a termini troppo specifici e quindi di annoiare suo figlio (e i lettori) con un
linguaggio poco comprensibile.
Egli definisce l’etica come una scienza che si occupa di capire come gli uomini debbano
vivere al meglio la loro vita, affrontando i problemi a cui sono sottoposti giorno per giorno;
tuttavia la definisce una scienza differente da tutte le altre poiché per ogni individuo il
vivere al meglio la propria esistenza può essere interpretato in modi diversi, a seconda
della sua cultura, posizione sociale, modo di pensare ecc. L’unica cosa che accomuna
tutte le visioni della vita è il fatto di essere portati a compiere delle scelte quotidianamente.
Una seconda distinzione che egli opera riguarda la libertà, elaborando due modi di vedere
ben distinti fra di loro: per prima cosa noi non siamo liberi di decidere che cosa ci succede,
ma siamo liberi di decidere che cosa fare solo una volta che è successa una cosa. Il
secondo punto di vista è che l’uomo può decidere di fare quello che vuole, ma questo non
ha niente a che vedere con il fatto che ci riesca oppure no.
Una persona che agisce seguendo la propria coscienza è sempre una persona
responsabile, in quanto, se la sua scelta si dovesse rivelare sbagliata, avrebbe il coraggio
di uscire allo scoperto e ammettere il proprio errore; mentre una persona che non tiene
conto della sua coscienza, anche se riesce ad ingannare gli altri, non sarà mai in pace con
1se stesso, che è la cosa principale per vivere bene. Per curarsi bene del rapporto con gli
altri, bisogna sempre cercare di mettersi al posto dell’interlocutore. L’autore in seguito
comincia a parlare del piacere e più in particolare del sesso che, secondo il suo punto di
vista, rappresenta la forma massima di piacere che un uomo (o una donna, ovviamente)
può provare. Infatti spiega subito al figlio che non vede niente di brutto in due persone che
fanno sesso; la cosa che però non ritiene giusta è che ormai in molti che adoperano
questa forma di piacere spesso, per fare del male ad un’altra persona, senza tenere conto
dei suoi sentimenti. Savater infine riprende il discorso dell’etica, dicendo che serve anche
a farci capire che vivere è la cosa più bella che ci potesse capitare, quindi fa
indirettamente una denuncia a coloro che vogliono suicidarsi; infatti in seguito affermerà
che se dovesse scegliere fra sopportare atroci sofferenze durante la vita e morire
sceglierebbe il vivere, poiché, egli dice, il mio obiettivo è godere e non soccombere.
Dopo questi due avvisi l’autore cerca di fare un difficile collegamento fra l’etica e la
politica, anche se sotto il profilo dell’etimologia l’etica serve per farci prendere delle
decisioni che ci permettano di vivere bene e la politica deve occuparsi di organizzare la
società secondo le scelte compiute, quindi sono simili, per quanto riguarda il significato. Le
differenze invece sono che l’etica si interessa del bene del singolo, mentre la politica si
occupa del bene della collettività, quindi sotto questo aspetto sono diversissime. Inoltre
penso che questo libro valga la pena di essere letto visto che,con la sua leggerezza nello
spiegare cose difficili ad un figlio,sia molto vicino alla nostro periodo adolescenziale e
quindi facilmente comprensibile soprattutto per chi ha molti dubbi sul piacere del vivere.
INTERPRETAZIONE: l’autore scrive il suo saggio come se fosse indirizzato realmente a
suo figlio, e dunque con un linguaggio semplice e con uno stile accattivante, come si
addice ad un adulto che parla a un adolescente e che dismette idealmente i panni del
professore universitario per indossare quelli, più umili e quotidiani, del semplice padre di
famiglia: Venne acclamato come colui che aveva realizzato il vecchio sogno del pensiero
ateo e laicista: offrire un manuale di morale puramente razionale.
Savater si sofferma a lungo sulla libertà, parola chiave: “libertà è decidere, ma anche, non
dimenticarlo, renderti conto che stai decidendo”. Diventare adulti, sostiene, significa
essere capaci di inventarsi consapevolmente la propria vita.
In un altro capitolo Savater riporta l'esempio di Esaù, che nella Bibbia, tornando affamato
dal lavoro ai campi, cede la propria primogenitura al fratello in cambio di un piatto di
lenticchie: se avesse riflettuto, se si fosse fermato a chiedersi cosa voleva veramente,
Esaù si sarebbe reso conto che voleva essere il primogenito (con tutti i diritti di eredità
ecc. che ne derivavano) molto più di quanto volesse le lenticchie.
Un capitolo intero è dedicato alla morale sessuale: “secondo me il puritanesimo è in
assoluto l’atteggiamento più contrario all’etica”, rivendicando inoltre la dimensione umana,
e non animale, del piacere (sia esso sessuale, gastronomico, sportivo, culturale).
Un altro capitolo è dedicato alla politica affermando che il sistema politico desiderabile
dovrà rispettare al massimo o limitare al minimo gli aspetti pubblici della libertà umana.
Il suo pensiero è corredato da citazioni di pensatori illustri (Seneca, Spinoza, Fromm) e da
esempi tratti spesso dalla vita di ogni giorno.
2In particolare mi hanno fatto riflettere le seguenti citazioni:
“La libertà non è una filosofia e neppure un’ idea: è un movimento della coscienza che ci
porta, in certi momenti, a pronunciare due monosillabi: sì e no. Nella loro brevità,
istantanea come la luce del lampo, si dipinge il segno contradditorio della natura umana.”
“Non dobbiamo cercare di vivere a lungo, ma di vivere bene: giacché il vivere a lungo
dipende dal destino, il vivere bene dall’animo. La vita è lunga se è piena: diviene piena
quando l’animo è riuscito a procurarsi il suo bene e ad acquistare il dominio su se stesso.”
VALUTAZIONE DEL LIBRO: il libro è scritto in tecnica di monologo, indirizzato al figlio, ma
anche ad altri giovani lettori per i quali il testo non risulterà ostico e difficoltoso, è molto
semplice, direi colloquiale e non mancano ironia e battute da parte dell'autore che
umilmente si pone come padre che vuole fornire un punto di riferimento al proprio figlio o
ai figli di altri che vorranno leggere il suo scritto e non dunque come un maestro di
filosofia. Savater snocciola, uno dopo l'altro una collezione di consigli ad uso e consumo di
un adolescente. Crea una sorta di piccolo dizionario di etica per il comportamento nella
vita di tutti i giorni e per realizzare la propria felicità. Spoglia tutto dalla tv, dalle credenze,
dai miti, dalle religioni per mostrare l'etica nella sua vera e pura forma e per mostrare cos'è
una buona vita indipendentemente da chi si è. In conclusione io credo sia davvero un libro
interessante!
Alice FIORA, IV B
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